Mentre il mercato del lavoro continua la sua evoluzione, si rafforza sempre più tra aziende e HR la consapevolezza che il benessere dei dipendenti non è solo un beneficio in sé ma anche un vantaggio strategico. Perché? Lo scopriamo in questo articolo.
Negli ambienti di lavoro odierni, sempre più frenetici ed esigenti, il benessere dei dipendenti emerge come una preoccupazione fondamentale per le aziende di tutto il mondo. Ma cosa si intende per benessere dei dipendenti? Questo comprende un insieme di fattori quali la salute fisica, emotiva e mentale, la soddisfazione sul lavoro e l’equilibrio tra lavoro e vita privata.
Così, mentre il mercato del lavoro continua la sua evoluzione, si rafforza sempre più tra aziende e HR la consapevolezza che il benessere dei dipendenti non è solo un beneficio in sé ma anche un vantaggio strategico. Il perché è presto detto: una forza lavoro serena porta a livelli più elevati di produttività, ad una riduzione dell’assenteismo e un miglioramento nella capacità di attrarre e trattenere i talenti nel lungo periodo.
In questo scenario, i professionisti delle Risorse Umane hanno quindi un ruolo di primo piano nell’adottare un approccio olistico rivolto al benessere dei dipendenti, nell’insieme degli aspetti fisici, emotivi e di salute mentale. Pratiche che non solo sono finalizzate al miglioramento del livello di soddisfazione dei dipendenti, ma promuovono anche la lealtà e l’impegno nei confronti dell’azienda promotrice.
Il ruolo della cultura aziendale
Secondo uno studio di Deloitte, il 94% dei dirigenti e l’88% dei dipendenti ritiene che la cultura aziendale sia fondamentale nel determinare il successo aziendale. Una forte cultura organizzativa che dia priorità al benessere dei dipendenti è quindi necessaria per creare un ambiente di lavoro empatico e produttivo.
Le Risorse Umane possono perseguire questo obiettivo alimentando una cultura del lavoro solidale che incoraggi la comunicazione aperta, la fiducia e il rispetto reciproco tra i dipendenti coltivando così un ambiente in cui i dipendenti si sentono apprezzati e supportati.
Agire sul benessere dei dipendenti
Come tradurre tutto questo in azioni concrete?
Il primo passo è un’analisi della situazione attuale. Proporre survey di clima e incontrare i dipendenti singolarmente e chiedere loro quali miglioramenti vorrebbero vedere in azienda è un’ottima fonte di dati qualitativi e quantitativi che permettono, tanto a HR quanto a CEO, di definire interventi mirati sulla base delle loro reali necessità.
Agire sul benessere dei dipendenti è possibile attraverso:
- l’implementazione di programmi per il benessere fisico e mentale
- interventi sulla qualità degli spazi lavorativi
- una migliore gestione del carico di lavoro e flessibilità
- programmi di sviluppo delle competenze
- il riconoscimento dei contributi dei dipendenti
Programmi di benessere fisici e mentali
In un interessante studio, Harvard Business Review ha evidenziato come ogni dollaro investito in programmi volti a migliorare il benessere fisico dei dipendenti abbia poi fruttato 6 dollari in risparmi per le aziende coinvolte.
Trattare il tema del benessere fisico e mentale è molto importante perché permette ai lavoratori di comprendere a fondo l’importanza di prendersi cura di loro stessi sul piano fisico, mentale e sociale.
Controlli sanitari, servizi di consulenza, workshop e riunioni inerenti ad alimentazione, sport, salute, work life balance, possono effettivamente spingere i lavoratori ad adottare le nuove politiche di wellbeing aziendali.
Interventi negli spazi lavorativi
Agire sul benessere significa anche intervenire nei luoghi di lavoro.
Creare spazi più accoglienti e luminosi, con scrivanie e sedie comode e aree relax, significa riconosce il posto di lavoro come un luogo pensato per mettere il lavoratore nelle condizioni di esprimere al meglio le proprie capacità.
Miglior gestione del carico di lavoro e flessibilità
Secondo il Mind Health Report 2023, l’indagine Axa-Ipsos sui temi del benessere e della salute mentale, il 56% degli italiani soffre di stress, l’8% in più rispetto al 2022. Oltreoceano la situazione non è migliore: nell’International Workforce and Wellbeing Mindset Study condotto da Alight nel 2022, è emerso quanto sia diffuso e serio il problema dello stress, che spesso sfocia nel burnout. Secondo il rapporto, infatti, negli Stati Uniti ben il 73% dei dipendenti valuta i propri livelli di stress come “moderati” o “alti”.
Le Risorse Umane devono collaborare con i vari responsabili o capi dipartimento per stabilire aspettative di lavoro ragionevoli atte a garantire un’equa distribuzione del carico di lavoro. Affrontare le preoccupazioni relative al carico di lavoro riduce i tassi di burnout e di turnover, così come introdurre politiche flessibili nella gestione del lavoro. Permettere ai lavoratori di modulare l’orario di entrata e di uscita dal luogo di lavoro e introducendo alcuni giorni di smart working sono solo alcune delle tante azioni che potrebbero essere intraprese al fine di migliorare il morale e il benessere dei lavoratori.
Investire nello sviluppo delle competenze
Ecco perché la formazione è indispensabile per motivare i dipendenti a crescere, ad acquisire maggiori competenze e a svolgere sempre meglio le loro attività. HR e manager devono collaborare per identificare le lacune nelle competenze dei singoli e offrire opportunità di apprendimento su misura, non solo per migliorare il benessere, ma anche per alimentare una forza lavoro qualificata e motivata.
Ogni azienda può essere considerata un vero e proprio organismo vivente, laddove i dipendenti sono elementi imprescindibili per il suo corretto funzionamento; perciò, è importante che si sentano costantemente valorizzati e partecipi nel raggiungimento degli obiettivi aziendali (a questo proposito, ti consigliamo questo articolo sull’engagement).
Allo stesso modo, investire nello sviluppo delle soft skills rappresenta un valido aiuto per i lavoratori, ad esempio:
- active learning
- resilienza
- gestione dello stress
- gestione del tempo
Riconoscere e premiare i contributi dei dipendenti
È indiscusso che riconoscere e apprezzare gli sforzi e i risultati dei dipendenti sia molto importante e le Risorse Umane svolgono un ruolo chiave nello sviluppo di sistemi di riconoscimento e ricompensa che celebrino i contributi dei dipendenti.
Eppure, spesso il valore del loro lavoro non viene riconosciuto come così importante; o meglio, viene dato per scontato.
Il riscontro che il lavoratore ottiene dai propri superiori non solo favorisce un ambiente di lavoro positivo, ma migliora anche il coinvolgimento e la motivazione dei dipendenti. Offrire riscontri strutturati, motivati e tempestivi (non solo a fine anno, per intenderci!) non è quindi assolutamente da sottovalutare.
In conclusione, il benessere dei dipendenti è fondamentale per il successo e la crescita organizzativa.
Le organizzazioni che danno priorità al benessere dei propri dipendenti non solo attireranno i migliori talenti, ma favoriranno anche una forza lavoro resiliente e fiorente, in grado di raggiungere un successo a lungo termine. Investire nel benessere dei dipendenti è una mossa strategica che produce dividendi significativi, a vantaggio sia dei dipendenti che dell’organizzazione nel suo complesso.