Cos’è un bilancio di competenze? Come funziona? E, soprattutto, quali sono i suoi utilizzi? Ti aiutiamo a fare un po’ di chiarezza sull’argomento chiedendo ad una consulente di carriera ed esperta di Risorse Umane di professione!
Hai mai fatto un bilancio delle tue competenze? Se non hai idea di che cosa stiamo parlando o ne hai solo sentito parlare e vorresti saperne di più, sei nel posto giusto!
Trattandosi di un argomento molto ampio, non c’è da stupirsi che ci siano idee un po’ confuse e incerte a riguardo. Proprio perché si tratta di uno strumento prezioso per comprendersi e valorizzarsi, abbiamo voluto fare luce sull’argomento coinvolgendo la nostra collaboratrice Sara Udeschini, consulente di carriera, che in questo articolo ci presenterà gli elementi chiave del bilancio di competenze.
Prima di tutto: cosa si intende per bilancio delle competenze?
Il bilancio di competenze è un percorso, spesso inserito all’interno di uno ben più ampio di consulenza, che serve a raggiungere una maggior consapevolezza rispetto a competenze, capacità, attitudini e obiettivi nella vita professionale di un individuo.
Si struttura un processo estremamente personalizzato, che parte dalla situazione professionale del soggetto, dai suoi bisogni, con l’obiettivo d’individuare le sue caratteristiche personali, le competenze e le aspirazioni e delinea un piano concreto per lo sviluppo delle sue potenzialità. Siccome è ritagliato su misura per ogni singolo caso, l’obiettivo specifico da raggiungere varia, ovviamente, da persona a persona.
Quali sono gli obiettivi del bilancio di competenze?
In generale, la finalità principale del bilancio di competenze è quella di stimolare una maggior consapevolezza di sé e facilitare lo sviluppo personale e professionale, andando ad individuare e mappare le competenze della persona, in qualsiasi fase della sua vita lavorativa.
Gli obiettivi specifici possono variare a seconda della situazione o momento specifico della carriera professionale, ma anche dal fatto che la richiesta nasca da un’esigenza individuale piuttosto che all’interno di un contesto organizzativo.
Nel primo caso, si tratta di un processo introspettivo che mira, prima di tutto, ad acquisire una maggior autoconsapevolezza. Quest’ultima sarà una bussola preziosa per orientarsi nel mondo del lavoro: porterà a scelte professionali più consapevoli in linea con le proprie aspettative, i valori e la propria identità. Non si limita a fare una fotografia del presente ma, proiettandosi anche al futuro, aiuterà a delineare i percorsi più coerenti con le proprie reali aspirazioni.
Il bilancio di competenze è utile anche durante le transizioni professionali: che si tratti di un cambio di carriera, un reinserimento lavorativo o un’evoluzione all’interno del proprio settore, questo strumento può fornire le risorse per affrontare il cambiamento in modo più sereno e più consapevole.
Ovviamente, il bilancio di competenze trova ampi spazi d’utilizzo anche all’interno delle aziende perché permette di valorizzare le competenze dei suoi dipendenti e collaboratori, migliorando la gestione delle risorse umane e, soprattutto, la progettazione di piani di sviluppo e percorsi formativi. Favorisce un ambiente di lavoro in cui dipendenti si sentono più coinvolti e compresi nei loro obiettivi e anche più motivati. Uno strumento capace di portare un vero valore aggiunto!
Per chi è utile fare il bilancio di competenze?
È adatto a chiunque desideri fare un’analisi approfondita delle proprie competenze, abilità e interessi. Per dirla in breve, a chi voglia conoscersi meglio!
Solitamente, viene richiesto da persone in cerca di orientamento nella carriera o anche desiderose di sviluppare una consapevolezza più approfondita del proprio potenziale lavorativo. Si tratta di uno strumento estremamente utile sia per chi è già inserito nel mondo del lavoro che per coloro che stanno cercando il loro primo impiego.
Generalmente, il bilancio di competenze è ricercato da:
- lavoratori che vogliono valutare le proprie competenze per pianificare una crescita o per un cambio professionale;
- persone in cerca di occupazione (disoccupate o in cerca di un reinserimento);
- professionisti in transizione di carriera che stanno considerando un cambio di settore o di ruolo;
- studenti o neolaureati che stanno completando o hanno appena completato il percorso di studi e vogliono orientare il loro ingresso nel mondo del lavoro.
Invece, per chi NON è adatto il bilancio di competenze?
Sicuramente non è adatto a chi ha bisogno di soluzioni veloci perché è un processo complesso che richiede tempo e impegno.
Se non si è disposti a riflettere su di sé, mettersi in gioco oppure non si è aperti al cambiamento e non si ha l’intenzione di lavorare su sé stessi, meglio lasciar perdere: il bilancio di competenze è solo un primo passo a cui seguiranno diverse azioni e altri steps.
Quali sono le fasi del bilancio di competenze?
Anche se si tratta di un percorso altamente personalizzabile, possiamo comunque individuare tre fasi principali. La prima è una fase preliminare dove ci si concentra sulla conoscenza, sull’analisi e sulla mappatura delle caratteristiche personali: in questo momento la persona viene accolta, se ne esplora il background, le esperienze passate, le motivazioni e le aspettative rispetto al percorso stesso.
Definito l’obiettivo, si entra nella fase successiva di analisi, che è il cuore stesso del processo dove si valutano le competenze acquisite, gli interessi personali, le attitudini. Vengono individuati punti di forza, le aree di attenzione, vengono indagate le soft skill ed identificati i valori che guidano la persona.
Infine, nella terza fase conclusiva, si sintetizzano i risultati ottenuti dalle precedenti analisi, si restituisce alla persona quanto emerso e si definisce insieme un progetto professionale o comunque un piano basato sulle competenze individuate. Al suo interno vengono definiti gli obiettivi e le strategie individuali per lo sviluppo personale e professionale, che sarà monitorato da un piano di follow-up per controllare nel tempo i progressi.
Ci puoi raccontare un caso studio interessante in cui il bilancio di competenze è stato applicato?
Ho recentemente seguito un caso dove il bilancio delle competenze è stato integrato all’interno di un progetto di consulenza più ampio e si è rivelato uno strumento prezioso anche nella fase successiva, durante il periodo d’inserimento (onboarding) della persona in un nuovo lavoro.
Il bilancio delle competenze ha fornito una mappa chiara delle competenze attuali della persona e di quelle richieste per affrontare con successo la transizione lavorativa. Ha quindi permesso di sviluppare un piano ad hoc che ha concentrato l’attenzione su punti d’intervento specifici, come la gestione dello stress e dell’ansia, oltre che sulla definizione di strategie relazionali, considerando anche l’obiettivo di una crescita aziendale a breve termine.
Nella fase di onboarding nel nuovo lavoro, tutte queste informazioni hanno avuto un ruolo chiave nel guidare la persona nel suo nuovo ruolo con successo.
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Psicologa con oltre 20 anni di esperienza nelle Risorse Umane, ha lavorato come professionista nella ricerca e selezione in diversi settori aziendali con particolare focus su profili di middle e top management. Oggi è libera professionista e affianca sia privati come consulente di carriera che aziende nei processi di Talent Aquisition e gestione/sviluppo del personale.