Mauro Manassero un HR a tutto tondo

Questa settimana per il nostro consueto appuntamento con interviste e testimonianze dei più rappresentativi HR del nostro territorio intervistiamo Mauro Manassero, che ricopre il ruolo di Direttore Risorse Umane e Sviluppo Organizzativo presso il gruppo Friulintagli Industries SPA, una delle più grandi realtà del Triveneto  (oltre 1.400 dipendenti, 420 milioni di fatturato) Dottor Manassero ci può raccontare come […]

Mauro Manassero un HR a tutto tondo

Questa settimana per il nostro consueto appuntamento con interviste e testimonianze dei più rappresentativi HR del nostro territorio intervistiamo Mauro Manassero, che ricopre il ruolo di Direttore Risorse Umane e Sviluppo Organizzativo presso il gruppo Friulintagli Industries SPA, una delle più grandi realtà del Triveneto  (oltre 1.400 dipendenti, 420 milioni di fatturato)

Dottor Manassero ci può raccontare come è approdato alla posizione che a tutt’oggi ricopre?

E’ successo in modo naturale, capitalizzando l’esperienza acquisita nell’ambito della consulenza del lavoro. Questa mia prima esperienza, infatti, mi ha dato modo di appassionarmi alla materia, inizialmente da un punto di vista prettamente tecnico/amministrativo, soprattutto in ambito di  diritto del lavoro, successivamente cogliendone gli aspetti maggiormente  legati all’ambito relazionale.  Nel 1987 ho avuto l’opportunita’  di entrare presso un’importante azienda del mobile del trevigiano in qualità di HR Manager; esperienze successive, poi,  mi hanno dato modo di crescere personalmente e professionalmente, sviluppare conoscenze e competenze ed alimentare la passione che contraddistingue ancora il mio modo di esercitare la professione.

Secondo lei,  quali sono gli aspetti determinanti e predominanti della sua professione?

Grande equilibrio, capacità di ascolto, di analisi e di sintesi, non trascurando gli importanti aspetti legati al rapporto con le persone: sempre e comunque grande rispetto che facilita la  risoluzione dei problemi anche nelle situazioni apparentemente più difficili

A suo parere  l’HR di una grande azienda , quale quella in cui lei opera, quali competenze professionali è indispensabile debba possedere? E’ più importante l’aspetto tecnico o quello psicologico ?

Premetto che il ruolo dell’HR, in generale, ha subito profondi cambiamenti  nel tempo: da amministrativo a gestore di conflitti, fino ad arrivare all’attuale connotazione che lo vede coinvolto in tutti gli aspetti legati all’organizzazione ed allo sviluppo aziendale. Nello specifico, per quanto riguarda le competenze è indispensabile possedere una buona conoscenza generale del funzionamento delle organizzazioni, conoscere bene le problematiche della realtà aziendale nella quale si opera per attuare una gestione del personale conseguentemente coerente; poi conoscenza degli orientamenti strategici, della struttura, dei processi e delle metodologie di miglioramento continuo. Risulta inoltre indispensabile,  la capacità di saper contribuire allo sviluppo di strategie efficaci per lo sviluppo dell’organizzazione aziendale: sono importanti esperienze di leadership di gruppi e di progetti e competenze analitiche applicate al miglioramento continuo dei processi, al problem solving e al processo decisionale; saper modulare in modo efficace la comunicazione per riuscire a influenzare, ai vari livelli, i diversi portatori di interesse, per gestire al meglio i conflitti o per motivare le persone e allinearne i comportamenti. Competenza creativa nel gestire e valorizzare il patrimonio del personale, saper gestire ed amalgamare le diverse esperienze, specie con riguardo al mix generazionale.

La nostra realtà è fatta di PMI, secondo lei su cosa deve puntare principalmente chi segue le Risorse Umane in questo contesto ?

Nella realtà delle PMI il ruolo viene espresso spesso limitandolo a funzioni più amministrative, mancando spesso la concreta possibilità di intervento nell’ambito organizzativo, piuttosto che di confronto con le parti sociali; ritengo quindi indispensabile non perdere di vista l’obiettivo generale mediante un confronto continuo ed un aggiornamento costante.

Quali sono le sfide che oggi si ritrova ad affrontare chi ricopre un ruolo come il suo?

Contribuire in modo significativo all’incremento della competitività aziendale, che viene misurata dai nostri clienti confrontandoci a livello internazionale, attraverso un’azione costante di miglioramento continuo, ottimizzazione organizzativa, riduzione dei costi, con il contributo fondamentale delle organizzazioni sindacali che non possono mancare a questi importanti appuntamenti

Domanda scontata ma doverosa: il nostro paese sta attraversando un lungo periodo di crisi economica; in questo contesto lei ha dovuto cambiare qualcosa nella sua gestione?

Ho dovuto senz’altro dedicarmi maggiormente a studiare soluzioni per ottimizzare la gestione del personale in relazione alle specifiche esigenze aziendali e di mercato, sia in termini organizzativi che di costo, ricercare maggiore flessibilità, coinvolgendo i collaboratori a tutti i livelli

Quale ritiene sia l’aspetto più difficile della sua professione?

Contemperare  l’aspetto pragmatico con quello creativo, più nello specifico saper trovare soluzioni innovative per favorive lo sviluppo organizzativo senza perdere di vista l’aspetto  pratico

Nella sua lunga carriera professionale ha qualche ricordo di fatti significativi, belli o meno belli, che le hanno lasciato un segno importante?

In una mia precedente esperienza ho operato un’importante ristrutturazione, indispensabile per il mantenimento in vita di un’azienda di uno dei maggiori gruppi industriali del settore, attivando un dialogo aperto con il personale che ho portato a reperire, con il contributo delle organizzazioni sindacali, le migliori soluzioni percorribili per il personale risultante in esubero. Operazione, questa, gestita e risolta dignitosamente, pur all’interno di un quadro generale non positivo.

Ci può raccontare quello che per lei è stato il risultato personale di maggior successo raggiunto?

Il rinnovo, nel 2008, del C.C.N.L. per gli addetti all’industria del legno-arredamento. In tale constesto ero il capodelegazione imprenditoriale ed il rinnovo è avvenuto, pur in un momento particolarmente delicato per il nostro settore e la nostra economia, e non senza qualche momento di confronto acceso con la controparte sindacale, pattuendo contenuti ampiamente innovativi e, soprattutto, senza nessuna agitazione, che di solito connota i momenti di rinnovo contrattuale, da parte dei lavoratori.

Ci sono molti giovani che si stanno avvicinando a questa professione o l’hanno appena intrapresa, dall’alto della sua significativa esperienza si sente di dar loro qualche consiglio affinchè possano affrontarla al meglio?

Rendersi conto, innanzitutto, che non è un lavoro semplice: richiede passione, applicazione, costanza ed aggiornamento continuo. Sono necessarie,  come già detto all’inizio dell’intervista, doti di equilibrio, capacità di ascolto; è indispensabile essere inclini alle relazioni, avere capacità di interloquire  e rapportarsi con persone diverse, nei vari contesti.

Negli ultimi anni abbiamo conosciuto molte, forse troppe riforme del lavoro. Se lei domani fosse chiamato a ricoprire la carica di Ministro del Lavoro in che direzione andrebbe, cosa cambierebbe pensando di essere utile alla collettività?

Elaborerei  un testo unico del lavoro, che razionalizzasse, semplificandole e rendendole agibili, le varie normative che regolamentano la materia: l’alternanza scuola-lavoro, l’accesso al lavoro, la disciplina del rapporto di lavoro e la sua risoluzione, il tutto con l’obiettivo vero di facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro, specialmente in un momento in cui la disoccupazione giovanile ha raggiunto punte esasperate, senza per questo voler dimenticare le giuste tutele per i lavoratori.

Mauro Manassero

Mauro Manassero, nasce a Venezia nel 1959, è perito industriale; è stato praticante consulente del lavoro e nel 1987 ha iniziato l’attività di HR Manager  presso Pianca S.p.A. di Gaiarine. Oggi, dopo un percorso professionale che lo ha portato ai massimi vertici aziendali, è Direttore Risorse Umane e Sviluppo organizzativo del gruppo  Friul Intagli Industries S.p.a. Ha svolto ruoli di rilievo all’interno del sistema confindustriale, esprimendo la presidenza nazionale della commissione rapporti sindacali del settore legno-arredo nel periodo 2005-2012, ricoprendo la carica di Presidente della sezione legno-arredo di Unindustria Pordenone nel periodo 2008- 2011 e di Vice-presidente di Unindustria Pordenone, ruolo che ancora oggi riveste.

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