Sbagliare la selezione è una cosa che capita ma spesso non è un fatto casuale. Abbiamo analizzato molti dati e rivoltato come un calzino il processo di selezione partendo da tutti i progetti che abbiamo seguito in questi anni di attività. Ne sono uscite veramente delle belle, da scriverci un libro! Uno degli obiettivi della […]

Sbagliare la selezione è una cosa che capita ma spesso non è un fatto casuale. Abbiamo analizzato molti dati e rivoltato come un calzino il processo di selezione partendo da tutti i progetti che abbiamo seguito in questi anni di attività. Ne sono uscite veramente delle belle, da scriverci un libro!
Uno degli obiettivi della nostra attività di analisi era di scovare tutte le cause che fanno fallire un processo di selezione. Ne abbiamo individuate diverse: alcune di queste possono trasformarsi in variabili da controllare, altre (la minoranza) possono essere imputate al fato e devono essere accettate semplicemente come il rischio del mestiere. Oggi abbiamo selezionato per voi alcune situazioni che rendono molto probabile sbagliare la selezione. Andiamo quindi a vederle una alla volta!
Assumere l’amico dell’amico o tuo cugino
Questo è un evergreen anche oggi, in un’epoca in cui a tutti piace riempirsi la bocca del termine meritocrazia!
Se anche tu sei un imprenditore che ha riempito l’azienda di amici di o parenti fino all’ottavo grado fermati fin che sei in tempo e rifletti! Probabilmente sei mosso dalle migliori intenzioni: vuoi dare una mano alle persone della tua cerchia, ti piace sentirti un buon samaritano oppure pensi che un familiare sia una persona di fiducia e certe informazioni è bene che restino in famiglia, non si sa mai che ci siano delle fughe di notizie! Oppure pensi che il tuo amico/parente sia la persona più affidabile del mondo pronta a spendersi al massimo per ringraziarti dell’opportunità che gli hai offerto.
Certo, questi sono aspetti da considerare e possibilmente da ricercare nei collaboratori ma ti assicuro che assumere un “raccomandato” non ti garantisce da questo punto di vista! Ho visto aziende piene di amici imboscati occupati solo a far passare il tempo oppure che fanno danni incalcolabili e l’azienda lo sa ma quella persona è intoccabile, sai gli equilibri familiari!
Pensaci la prossima volta che sarai tentato di dar seguito alla tua abitudine di farti influenzare dalla conoscenze: cerca di capire veramente che tipo di persona serve alla tua azienda. Se conosci qualcuno che pensi sia adatto, inseriscilo comunque all’interno di un un processo di selezione strutturato, possibilmente affidato ad un consulente esterno in grado di fornirti obiettività e se il tuo “amico” risulterà essere il migliore allora procedi serenamente con l’assunzione!
Cercare la pecora Dolly
Un classico del nostro lavoro è sentirsi dire dal nostro cliente questa frase: “Hai presente Mario Rossi, che mi hai selezionato l’anno scorso? Ecco, ne voglio uno uguale!”.
Ma porca miseria, non sai che la clonazione non è stata ancora sperimentata sulla specie umana? Cosa ti fa pensare che sia possibile trovare una persona uguale ad un’altra?
Piuttosto la cosa utile è cercare di capire e definire che cosa rende così performante Mario Rossi, quali sono le competenze che lo fanno essere così efficace nel ricoprire il ruolo affidatogli, quali sono le sue caratteristiche personali che gli hanno permesso di inserirsi così bene nella tua organizzazione.
Affidati ad un professionista che ti aiuti a sviscerare questi aspetti, che per un non addetto ai lavori possono sembrare difficili da “catturare” o addirittura un po’ fumosi e magari ti accorgerai che Mario Rossi potrà tranquillamente essere sostituito da Maria Verdi! Noi, scottati dall’esperienza, abbiamo deciso di dedicare un’attenzione maniacale a questa fase perché è fondamentale per partire con il piede giusto nella selezione, ti invito con tutto il cuore a non considerarla una perdita di tempo od una cosa scontata. Non utilizzare job description copia incolla prive di qualsiasi informazione di valore
Poche idee ma confuse
Ricollegandomi al punto precedente devo segnalare che capita più spesso di quanto sia lecito attendersi di vedersi affidare una ricerca di personale senza le informazioni necessarie per iniziare un lavoro serio.
Questo ci può anche stare nel momento di un primo contatto ma è necessario metterci subito mano. Invece stupisce molto constatare la difficoltà che spesso ha l’imprenditore e a volte anche il referente delle risorse umane a definire le caratteristiche del profilo da ricercare. La tendenza spesso è quella di dire: “Cominciamo la ricerca e poi vediamo un po’ in base a quello che viene fuori… ” con la relativa perdita di tempo prezioso.
Non mi stanco di consigliare ai miei clienti di investire qualche momento in più per chiarirsi le idee e definire bene e condividere con tutte le persone coinvolte nella selezione il profilo da ricercare. Questo farà risparmiare molto tempo dopo ed eviterà di sbagliare la selezione!
Cercare l’astronauta
Caso opposto al precedente, in cui si brancola nella nebbia fitta, è quello in cui nella job description si trova una lista di requisiti talmente lunga da scoraggiare anche il più volenteroso tra i consulenti.
Ottima cosa avere le idee chiare su cosa cercare ma ancora meglio è riuscire a capire quali sono le caratteristiche davvero essenziali che servono per ricoprire la posizione, soprattutto con preciso riferimento al contesto in cui la persona selezionata sarà inserita.
È poi assolutamente fondamentale fare un serio esame di realtà ed essere sicuri di cercare un profilo che il mercato sia in grado di esprimere. Quindi niente figura con 10 anni di esperienza da inserire in apprendistato oppure ingegnere nucleare con la conoscenza del giapponese e del russo e via dicendo. La ricerca deve sempre essere calata nella realtà se vuoi veramente trovare una persona, se invece vuoi dilettarti a fare una ricerca di mercato, questa è un’altra storia.
E il budget?
Altra nota dolente che spesso fa sbagliare una selezione. Prima di partire lancia in resta a cercare una persona rifletti sempre sul budget che hai a disposizione perché questo non è un aspetto secondario nella ricerca che si va ad effettuare.
Ricorda sempre che più cerchi persone con competenze specifiche ed abilità fuori dal comune più le dovrai incentivare non solo ma anche dal punto di vista economico. Altrimenti ti troverai nella spiacevole situazione in cui uno o più candidati rinunceranno alla tua proposta proprio nella fase finale della selezione e questo è un vero disastro perché come minimo hai perso tre mesi del tuo tempo!
Lo so che sei innamorato della tua azienda e pensi che dovresti essere pagato tu dai candidati solo per il fatto di fargli oltrepassare la sbarra del tuo cortile ma, a meno che tu non sia Google, ti consiglio di rivedere questa convinzione.
E ora, un calcio in c..o e dimostri di valere!
Quando, a volte faticosamente, riesci finalmente a selezionare la persona giusta ricordati che sei ancora perfettamente in tempo per sbagliare la selezione. Ma come, dirai, ormai la persona l’ho trovata!
Ricordati che i frutti di una selezione ben fatta si raccolgono nel medio lungo termine. La fase di inserimento di un nuovo candidato in azienda è delicata e se gestita bene può veramente fare la differenza nei risultati che si ottengono. Sono purtroppo ancora troppo poche le aziende che curano questo momento e addirittura mi è capitato di trovare seguaci della politica che ritiene utile mettere ostacoli al nuovo candidato inserito con l’idea di proseguire la selezione sul campo!
Personalmente ti sconsiglio di aderire a questa setta di pazzi scatenati e di dedicare invece cura ed attenzione ai primi mesi di lavoro di un nuovo inserito, ne sarai ripagato con gli interessi!
Sbagliare la selezione, come detto all’inizio, può capitare ma deve essere un’eccezione e non la normalità.
Se anche a te è capitato di utilizzare uno dei sei metodi infallibili che sono qui descritti, ricorda se che sei sempre in tempo per cambiare qualcosa nelle tue abitudini. Se continui a fare quello che hai sempre fatto, non stupirti di ottenere sempre gli stessi risultati.