Per la nona edizione del nostro progetto di responsabilità sociale Angels for People abbiamo avuto il piacere di sostenere Il Ponte del Sorriso onlus che aiuta i bambini ricoverati in ospedale e le loro famiglie a guarire giocando.
Siamo arrivati al nono anno del progetto Angels for People. Si tratta di un’iniziativa che ci sta molto a cuore e che da sempre prevede la donazione dell’1% del nostro fatturato a un’associazione o ente meritevole. Dopo aver raccolto tutte le candidature che ci avete inviato (siete stati in tanti, grazie!), siamo felici di annunciare che, a essersi aggiudicato l’edizione Angels For People 2022, è Il Ponte del Sorriso onlus.
Il Ponte del Sorriso onlus si adopera per aiutare i bambini a vivere in maniera più serena il ricovero in ospedale con attività di gioco ed educative grazie all’intervento di educatori e volontari. Offre anche sostegno alle famiglie e finanzia l’acquisto di apparecchiature mediche e progetti di ricerca per la cura delle malattie infantili.
Abbiamo avuto il piacere di intervistare Emanuela Crivellaro, Presidente e fondatrice della onlus che ci ha raccontato l’origine, le attività e gli obiettivi di questa bellissima realtà.
Come nasce l’idea di questa onlus?
Era il 18 febbraio del 1992 quando sei mamme si ritrovarono per dare vita ad un’associazione per migliorare l’assistenza sanitaria che veniva allora offerta ai piccoli ricoverati all’Ospedale Del Ponte. Sei mamme che avevano avuto la stessa esperienza di ricovero del proprio figlio e che avevano constatato quanto fosse tutto inadeguato.
Erano altri tempi, la Carta Internazionale dei Diritti dei Bambini in Ospedale era recente e ancora non applicata. I reparti che ospitavano i bambini non erano altro che gli stessi degli adulti, senza alcuna attenzione verso il mondo dell’infanzia e in alcuni non era neppure consentita la presenza di un genitore accanto al bambino.
Fu così che quelle sei mamme iniziarono una battaglia, anche culturale, verso i bisogni dei bambini ammalati con l’obiettivo di creare ambienti pediatrici che rendessero la degenza serena e senza traumi. Sei persone che oggi sono diventati circa 250 fantastici volontari, che ogni giorno, coordinati da educatrici, somministrano una medicina magica: la fantasia.
In quali settori operate?
Ci occupiamo dei bambini in ospedale.Un bambino in ospedale non è un piccolo adulto, ma prima di tutto un bambino. È su questa filosofia che si basa tutta la nostra attività.
Aiutiamo i bambini a guarire giocando, realizzando percorsi di accoglienza unici ed innovativi nei reparti pediatrici, organizzando attività ludiche ed educative.
Garantiamo sostegno alle famiglie e ospitiamo quelle più lontane alla Casa del Sorriso, una casa di accoglienza da noi realizzata nel 2016, un luogo studiato per farle sentire come a casa. Acquistiamo anche apparecchiature per la salute dei bambini e finanziamo progetti di ricerca scientifica sulle malattie infantili.
Quali sono i progetti che avete realizzato finora?
Il Ponte del Sorriso, il cui nome si riferisce metaforicamente al ponte che i bambini devono attraversare verso la guarigione, un ponte colorato che unisce l’ingresso in ospedale e il ritorno a casa, ha raggiunto tanti risultati e realizzato moltissimi progetti per la salute ed il benessere di neonati, bambini e adolescenti che si ritrovano a fare i conti con la malattia.
In tutti i reparti pediatrici dove sono presenti i nostri circa 250 volontari, Varese, Cittiglio, Tradate e Busto Arsizio, sono state aperte le sale gioco e, in alcuni, è stata fortemente voluta e introdotta la scuola in ospedale.
Abbiamo acquistato arredi, attrezzature e apparecchiature, finanziato ricerche scientifiche e portato tanta arte, creatività, colore e calore, trasformando un luogo solitamente asettico come l’ospedale, in uno spazio che rassicura e non spaventa, che accoglie e non respinge.
Sicuramente il progetto più importante è stato ottenere il polo materno infantile a Varese. Per fare ciò, sono state intraprese infinite lotte di sensibilizzazione politica e istituzionale, è stato sollecitato il territorio che ha prontamente risposto con grandi donazioni che ci hanno consentito di pagarne tutta la progettazione e di contribuire in modo concreto, con qualche milione di euro, alla sua evoluzione. Oggi l’Ospedale Del Ponte è uno dei pochissimi ospedali pediatrici in Italia ed è, per noi, motivo di orgoglio aver promosso e sostenuto un tale progetto. Abbiamo realizzato anche la casa di accoglienza per le famiglie che vengono da lontano.
Quali sono, invece, i vostri prossimi obiettivi?
Grazie a una nostra massiccia campagna di raccolte firme (quasi 25.000), la Regione Lombardia installerà una risonanza magnetica all’Ospedale Del Ponte, un risultato davvero eccezionale poiché era l’ultima apparecchiatura mancante necessaria alla diagnostica. A noi è affidato il progetto di ambientarla e colorarla per farla meglio accettare ai bambini.
Studieremo anche dei percorsi e delle tecniche non farmacologiche di rilassamento affinché l’esame possa eseguirsi il più possibile senza anestesia. Inoltre, verrà completato un terzo padiglione e anche queste sarà tutto artisticamente decorato.
Il nostro ospedale pediatrico è davvero unico per come è stato progettato, curato nei minimi dettagli per non fare paura, con tutte le pareti colorate da terra fino al soffitto. Per esempio, la TAC è un sottomarino nel fondo del mare.
Qualche numero: quante persone avete sostenuto dalla nascita dell’onlus ad oggi?
Impossibile quantificare. Possiamo dire qualche centinaia di migliaia, visto che ogni anno sono almeno 10.000 le persone con le quali entriamo in relazione d’aiuto.
Quanti volontari hanno lavorato nel corso degli anni? Quanti sono attivi oggi?
Sono tantissimi i volontari che nel corso degli anni hanno contribuito a rendere grande Il Ponte del Sorriso. Mediamente ogni anno contiamo su 250, che è il numero attuale di volontari attivi, donando oltre 50.000 ore di volontariato ogni anno.
Di cosa avete bisogno?
Che i nostri benefattori continuino a sostenerci e che ne arrivino altri per consentirci di realizzare sempre più progetti innovativi per i bambini ricoverati.
Una testimonianza: ci racconti brevemente un episodio o una storia che le sta particolarmente a cuore.
Ce ne sono tantissime di storie nella mia esperienza di 32 anni di volontaria per i bambini, storie che mi hanno fatto crescere e che hanno mantenuto vivo l’entusiasmo per un loro sorriso.
L’ultimo episodio di qualche settimana fa, è quello di un piccolo ospite della nostra Casa, che era stato dimesso da poche ore dopo qualche giorno da una difficile operazione al polmone, durata 14 ore. Era sabato sera, mi ero attardata in ufficio quando la mamma ha aperto improvvisamente la porta chiedendomi se il bimbo mi sembrasse gonfio. Un sesto senso mi fece capire che avevo davanti un’urgenza.
Corsi al pronto soccorso pediatrico, discussi con l’addetta al triage perché sentivo che non c’era un minuto da perdere. Nel giro di poco, giusto il tempo di fare la TAC e una radiografia, la situazione è infatti precipitata.
La prontezza dei medici che lo hanno intubato è stata una benedizione, ma hanno faticato parecchio per salvarlo. Non potrò mai dimenticare quegli attimi. Cercavo di dare forza alla mamma mentre ero consapevole che il piccolo avrebbe potuto morire. Tutto si è poi risolto e in qualche giorno il bimbo è stato stubato, si è ripreso perfettamente e oggi sta benissimo.
La mamma ha cominciato a dire che sono un angelo perché, se non ci fossi stata io il suo bambino non ce l’avrebbe fatta. Per me è stato un angelo a trattenermi in ufficio e a fare in modo che fossi ancora lì quando la mamma mi ha chiamato. Di sicuro rivederlo sorridere per me è stata un’emozione fortissima e sapere di essere stata in qualche modo la sua salvezza mi commuove ancora fino alle lacrime. Alla sofferenza dei bambini non ci si abitua mai, neanche dopo 32 anni di volontariato.
Un sogno che vorreste vedere realizzato?
Un sogno che vorremo veder realizzato è il completamento del nostro ospedale pediatrico, al quale manca ancora un’ultima fase di ristrutturazione. Purtroppo, i tempi di edilizia pubblica sanitaria in Itali sono biblici, ahimè.
Per conoscere tutte le modalità per sostenere Il Ponte del Sorriso, è possibile trovare più informazioni sul loro sito.
Grazie a Emanuela Crivellaro per il tempo che ci ha dedicato e buon lavoro a tutto lo staff, alle volontarie e ai volontari de Il Ponte del Sorriso onlus.