L’emergenza sanitaria legata al coronavirus sta obbligando anche le aziende ad affrontare straordinari problemi organizzativi e di tutela della salute dei dipendenti. Vogliamo raccogliere alcune testimonianze dai protagonisti impegnati su questo fronte, per capire come sta affrontando la situazione chi gestisce le risorse umane in azienda. Oggi condividiamo il pensiero di Cristina Bettin, Group HR & […]
L’emergenza sanitaria legata al coronavirus sta obbligando anche le aziende ad affrontare straordinari problemi organizzativi e di tutela della salute dei dipendenti. Vogliamo raccogliere alcune testimonianze dai protagonisti impegnati su questo fronte, per capire come sta affrontando la situazione chi gestisce le risorse umane in azienda.
Oggi condividiamo il pensiero di Cristina Bettin, Group HR & People Development Director del Gruppo STIGA, che ringraziamo per il tempo che ci ha dedicato nonostante i numerosi impegni di questi giorni.
Dopo il periodo di grande crisi che ha colpito l’Italia e non solo, ad iniziare dal 2008, ci troviamo ora ad affrontarne una sanitaria di dimensioni mondiali e dall’esito molto incerto. Quali sono state le prime reazioni della sua azienda e le prime misure adottate per far fronte a questa emergenza improvvisa ed inaspettata?
Abbiamo seguito molto da vicino tutte le mosse del Governo e abbiamo messo in campo tutte le iniziative necessarie per mettere in sicurezza i nostri dipendenti: distanziamento, comunicazioni e istruzioni per far comprendere meglio l’emergenza e le azioni individuali per arginare il rischio, distribuito mascherine ai dipendenti, provveduto detergenti, sanificato costantemente gli ambienti di lavoro, riorganizzato gli stessi per garantire il corretto distanziamento, massimizzato l’uso dello smartworking.
Per ognuno di noi i primi momenti sono stati di smarrimento, poi emozioni come paura ed ansia si sono impossessate del nostro stato d’animo e non sempre è facile tenerle sotto controllo. Come riuscite a supportare i vostri dipendenti affinché le loro prestazioni e la loro concentrazione siano il più normale possibile? Quali azioni avete messo in atto?
Abbiamo impostato delle regole e dei nuovi comportamenti in linea con le linee guida suggerite e promosse per contenere possibili rischi e abbiamo continuato a comunicare, anche tramite i vari responsabili di funzione per tranquillizzare le persone e per monitorare il mood nei vari dipartimenti. Nel valutare le attività che potevano essere svolte da remoto, con adeguata strumentazione tecnica, abbiamo cercato di dare la possibilità per quanto possibile di lavorare in smartworking.
Smart working, se ne parla molto, quasi tutte le aziende lo stanno praticando. Secondo lei sarà un modello che potrebbe essere poi adottato su larga scala e se sì quali problemi potrebbero sorgere in questo senso relativamente alla sua Azienda?
Probabilmente molte aziende valuteranno di implementare in maniera più stabile questo strumento, così come l’uso di videocall, diventato in queste settimane uno strumento di lavoro piuttosto usuale, potrà trasformare il modo di incontrarsi e di gestire molte riunioni, soprattutto con colleghi esteri. Le problematiche sono spesso legate al monitoraggio delle attività da parte dei responsabili di funzione.
Ad emergenza finita ed appena si riuscirà a rientrare nel pieno della normale attività lavorativa, quale sarà secondo lei il primo grande problema da affrontare? A suo parere il mercato del lavoro sarà lo stesso? Adotterà le stesse regole fino ad oggi adottate o pensa che il coronavirus potrebbe rivelarsi un’opportunità da cogliere per andare in direzioni più innovative e di conquista come appunto lo stesso smart working?
Credo che questa esperienza, nella sua drammaticità, abbia portato nuove idee, più senso di appartenenza, più solidarietà e spero che questi aspetti continueranno a rafforzarsi anche dopo l’emergenza. La sfida che dovremo affrontare è quella di mantenere la nostra azienda competitiva, migliorare i nostri metodi di lavoro anche a fronte dello stimolo indiretto che ci ha dato questa situazione improvvisa e inaspettata. Il mercato del lavoro si evolve continuamente e probabilmente la condivisione dei valori e dell’etica delle imprese diventerà sempre più un elemento cruciale per scegliere dove andare ad investire la nostra passione e le nostre energie.
Cristina Bettin da circa 20 anni si occupa di Risorse Umane e sviluppo organizzativo in aziende di respiro internazionale quali Electrolux Professional, Gruppo De’Longhi e Gruppo Stiga.