Il D. Lgs 231/01, introduce per la prima volta nell’ordinamento giuridico italiano il concetto di responsabilità degli amministratori per alcune fattispecie di reati. Lo stesso decreto però prevede che qualora l’Ente adotti un modello organizzativo atto a prevenire quella stessa fattispecie di reati che si vogliono punire, l’ente non risponda o lo faccia in maniera attenuata. […]
Il D. Lgs 231/01, introduce per la prima volta nell’ordinamento giuridico italiano il concetto di responsabilità degli amministratori per alcune fattispecie di reati. Lo stesso decreto però prevede che qualora l’Ente adotti un modello organizzativo atto a prevenire quella stessa fattispecie di reati che si vogliono punire, l’ente non risponda o lo faccia in maniera attenuata.
Abbiamo chiesto al Dr. Luca Rosa Fauzza, esperto in materia di Sicurezza e Ambiente, di approfondire per i nostri lettori questo tema.
Luca Rosa Fauzza spiega il Modello 231
Il D. Lgs 231/01 rappresenta un sistema di “Buon Governo” dell’Azienda che si applica implementando un Modello di Organizzazione, Gestione e soprattutto Controllo. Esso si applica a tre principali aree operative dell’Azienda: salute e sicurezza dei lavoratori, tutela dell’ambiente e area finanza e controllo.
La sua esistenza in Azienda permette di ridurre, se non evitare del tutto, la responsabilità civile degli Amministratori per le sanzioni amministrative irrorate a seguito di gravi accadimenti (infortuni mortali e/o fortemente invalidanti sul lavoro), incidenti con gravi ricadute sull’ambiente e, non da ultimo, reati di natura fiscale.
In caso di palese responsabilità da parte degli Amministratori, l’assenza dell’applicazione del Modello può portare, come già avvenuto per alcune Aziende, anche alla sospensione temporanea coatta dell’attività, ovvero alla sua definitiva cessazione. L’adozione del Modello può, inoltre, aiutare nel ridurre l’entità delle condanne penali che sono considerate in sede giudiziale a seguito di gravi infortuni sul lavoro, o gravi incidenti ambientali, permettendo di ridurre il cosiddetto “carico penale” che sta diventando sempre più diffuso ed importante a carico degli Amministratori delle Aziende.
Quando si parla di esistenza del Modello 231, è bene essere chiari che si intende di un’adozione efficace, ovvero che il Modello stesso lavori in maniera preventiva all’interno dell’Azienda al fine di portare alla luce gli eventuali punti di miglioramento. In altre parole deve nascere, vivere e svilupparsi con continuità.
Al fine di esonerare gli Amministratori da eventuali responsabilità, il Modello 231 deve rispondere alle seguenti esigenze:
- individuare le attività nel cui ambito possono essere commessi reati;
- prevedere specifici protocolli diretti a programmare la formazione e l’attuazione delle decisioni dell’ente in relazione ai reati da prevenire;
- individuare modalità di gestione delle risorse;
- prevedere obblighi di informazione nei confronti dell’organismo deputato a vigilare sul funzionamento e sull’osservanza del modello;
- introdurre un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello
Come si applica il Modello 231?
- Attraverso il BUON GOVERNO DELL’AZIENDA con l’adozione di un Codice Etico;
- La corrispondenza al Codice Etico è realizzata ed assicurata dall’esistenza di un Organismo di Vigilanza esterno ed indipendente;
- L’Organismo di Vigilanza riporta al Consiglio di Amministrazione;
- L’Organismo di Vigilanza eroga le dovute sanzioni nei confronti dei soggetti responsabili di comportamenti che deviano dal Codice Etico e che possono portare alla commissione di un reato. In questo modo gli Amministratori e l’Azienda sono tutelati.
Come è strutturato l’Organismo di Vigilanza?
- Un “Vigile” nell’ambito della Sicurezza sui Luoghi di Lavoro;
- Un “Vigile” nell’ambito della tutela dell’Ambiente;
- Un “Vigile” nell’ambito amministrativo (Finanza & Controllo);
- Possono essere presenti figure addizionali nell’ambito delle Risorse Umane e nell’ambito Legale
- In ogni caso i componenti dell’Organismo di Vigilanza non possono essere dipendenti dell’Azienda, o componenti del Collegio dei Sindaci.
Pro & contro dell’adozione del Modello 231
- PRO: l’Azienda è sotto controllo, dotata di un sistema di Buon Governo efficace e dimostrabile. L’Azienda può investire le proprie risorse nella crescita piuttosto che nella gestione a posteriori di eventuali inadempienze. Il Ministero del Lavoro ha recentemente emanato delle linee guida semplificate (D.M. 13/02/2014) per permettere l’adozione del modello in maniera snella, riducendo l’aggravio “burocratico” per dimostrare l’effettivo adempimento del Modello. L’adozione del Modello permette, inoltre, di accedere alla riduzione del tasso INAIL con notevole risparmio economico e permette, inoltre, l’accesso agli incentivi che l’INAIL annualmente, e sempre con maggiore intensità, sta mettendo a disposizione delle Aziende per il miglioramento in tema di tutela della salute e della sicurezza del lavoro;
- CONTRO: l’Organismo di Vigilanza e il Modello 231 richiedono massima trasparenza nelle comunicazioni di tutti gli eventi indesiderati dall’Azienda all’Organismo di Vigilanza e DEVE erogare sanzioni qualora avvengano questi eventi.
Chi è Luca Rosa Fauzza
Libero professionista con esperienza pluriennale in Alta Direzione di realtà industriali multinazionali nel campo chimico/farmaceutico, alimentare e medicale. Consolidata esperienza nell’implementazione e conduzione di Sistemi di Gestione Integrati (Qualità, Ambiente e Sicurezza). Formatore certificato.