Parliamo di parità di genere: nuove opportunità si stanno presentando per le aziende che intendono seguire percorsi volti ad una maggiore equità e che desiderano allinearsi agli standard internazionali di sostenibilità. Ci sono infatti novità per le organizzazioni che intendono certificarsi sulla parità di genere. In questo articolo abbiamo intervistato l’Ing. Scolari, Direttore del Polo Tecnologico AA di Pordenone, sui nuovi servizi messi a disposizione per le aziende da settembre 2024.

Il 16 marzo 2022, con la pubblicazione della prassi Uni PDR 125:2022 sulla parità di genere, è stato tracciato il primo passo del percorso dedicato ad accompagnare e incentivare le imprese a adottare politiche adeguate a ridurre il divario di genere. Si mira infatti a facilitare il raggiungimento, entro il 2026, di un punteggio migliore nella classifica EIGE (Gender Equality Index dello European Institute for Gender Equality) che attualmente vede l’Italia addirittura al 13esimo posto tra i Paesi UE. Sui dati non particolarmente incoraggianti dell’occupazione femminile italiana dell’anno scorso abbiamo già raccolto dei dati all’interno del nostro report Curiosando 2023: se vuoi approfondire, trovi tutto alla voce Questioni di un certo genere.
Valorizzare le diversità all’interno dei contesti organizzativi e parlare di parità di genere, soprattutto nel mondo lavorativo, rappresenta un motore di cambiamento e miglioramento non solo a livello delle singole performance aziendali ma, in ultimo, della società nel suo complesso.
Ma quali sono, nello specifico, i vantaggi derivanti da un ambiente organizzativo che tutela la parità di genere?
Di seguito li sveliamo.

Parità di genere: 7 vantaggi per le aziende
1. Miglioramento delle Performance Finanziarie
Sono tanti gli studi che hanno dimostrato come le aziende con maggiore diversità di genere tendano a performare meglio finanziariamente. Un risultato che non sorprende affatto: la diversità di pensiero porta a decisioni più innovative e creative per il business.
2. Aumento della Produttività
Lavorare all’interno di un’ambiente di lavoro inclusivo e diversificato migliora sia la motivazione che la soddisfazione professionale dei dipendenti, portando una maggiore produttività e una riduzione del turnover; aspetti particolarmente rilevanti se inquadrati all’interno delle recenti dinamiche che vedono una situazione di forte stallo per la produttività del lavoro e una crescente difficoltà a reperire personale qualificato per le aziende.
3. Diversità di Prospettive
Poter contare su team diversificati, che includano una rappresentanza equa di genere, arricchisce le discussioni e offre una maggiore varietà di prospettive all’interno dei processi decisionali.
4. Cultura Inclusiva
Una cultura aziendale che promuove la parità di genere non solo è più inclusiva e rispettosa, ma alimenta un ambiente di lavoro positivo e armonioso. Non solo: promuovere lo sviluppo inclusivo dei talenti stimola la formazione di competenze specifiche, così come la crescita individuale e professionale, favorendo l’emergere di abilità che impattano positivamente sulle performance dell’organizzazione.
5. Reputazione Aziendale
Le aziende che si impegnano per la parità di genere godono di una reputazione migliore non solo tra i candidati (aumentando quindi la propria Talent Attraction), ma anche presso clienti, investitori e la comunità in generale, rafforzando le relazioni e la fiducia del loro network.
6. Giustizia Sociale
Promuovere la parità di genere è una questione di giustizia sociale e diritti umani. Le aziende hanno una responsabilità etica nel contribuire a un mondo più equo e giusto.
7. Impatto sulla Comunità
Le aziende che adottano pratiche di parità di genere hanno un impatto positivo sulla comunità e il contesto in cui sono inserite. Tali dinamiche alimentano infatti un comportamento virtuoso che non si esaurisce all’interno del contesto organizzativo, ma influenza a sua volta le altre realtà con cui è in contatto, contribuendo, in ultimo, al progresso sociale.
Le novità al Polo Tecnologico di Pordenone per la parità di genere
In occasione dell’evento del 2 luglio “Parità di Genere: attività propedeutiche all’ottenimento della certificazione tra legge e prassi” al Polo Tecnologico AA di Pordenone abbiamo intervistato il Direttore, l’Ing. Scolari sul tema e sulle novità che saranno disponibili per le aziende da settembre.
La valorizzazione delle persone e delle loro diversità e le politiche di inclusione costituiscono un ingrediente essenziale della People Strategy e delle nuove politiche nazionali ed europee in ambito di sostenibilità. Cosa si chiede quindi alle aziende che desiderano allinearsi e certificarsi ai nuovi standard internazionali in questo senso?
Innanzitutto, è fondamentale che il vertice aziendale comprenda che il percorso verso la parità di genere è un processo culturale a lungo termine. Questa cultura deve essere condivisa da tutta l’organizzazione per essere correttamente attuata. In altre parole, la parità di genere non è solo un obbligo amministrativo, ma una strategia di politica industriale e sociale che garantisce la competitività aziendale e ha un impatto positivo sulla società nel suo complesso.
Saranno previsti nuovi obblighi per le aziende quindi?
Attualmente, molti bandi e incentivi europei richiedono che le imprese indichino lo stato dell’arte e i loro impegni programmatici per poter accedervi. Inoltre, viene specificato un calendario per l’adozione di procedure e comportamenti conseguenti. Di conseguenza, le aziende che si preparano oggi avranno un vantaggio competitivo rispetto a quelle che lo faranno domani.
Quali sono i vantaggi del certificarsi sulla parità di genere?
Nel nostro convegno abbiamo discusso a lungo dei vantaggi per le aziende che seguono percorsi di parità di genere, sintetizzando i vari miglioramenti in termini finanziari e di aumento della produttività. La risorsa scarsa per la competizione stabile e globale è oggi quella umana, che cresce e si rafforza grazie alla diversificazione e all’inclusione. Quindi, la parità di genere è un fattore determinante per la competitività.
Come supportate le aziende in tal senso? È previsto un percorso specifico per usufruire dei nuovi finanziamenti regionali?
Il Polo Alto Adriatico ha deciso di sviluppare una specifica Business Unit dedicata alla parità di genere (per maggiori informazioni, è possibile scrivere un’e-mail alla Dottoressa Delenia Calloni a delenia.calloni@poloaa.it), per offrire competenze specialistiche e percorsi di cultura e inclusione alle aziende che desiderano entrare nel gruppo delle migliori e più competitive. In collegamento con i finanziamenti regionali, il Polo sarà sempre al fianco delle aziende più eccellenti del Friuli Venezia Giulia e non solo.