Selezione del personale: 5 errori da evitare

La selezione del personale è un processo critico che a volte può non portare ai risultati sperati. Trovare i candidati giusti è una complessa arte che noi stesse continuiamo a imparare e migliorare. Ma come si può evitare di sbagliare nella scelta del personale? In questo articolo ti elenchiamo i 5 errori da evitare ad ogni costo e i nostri consigli pratici e strategie per ottimizzare il processo di selezione.

Selezione del personale: 5 errori da evitare

Sarà perché è la nostra attività principale, sarà perché l’argomento ci appassiona tanto, ma ci interroghiamo molto spesso sul processo di selezione. Negli anni possiamo dire di averlo analizzato veramente da ogni punto di vista, ponendoci sempre la fatidica domanda:

“cosa rendere veramente efficace una selezione?”

La nostra risposta si è poi cristallizzata in Selezione Garantita®, di cui andiamo molto fiere, ma arrivare alla sua formulazione non è stato affatto facile. In più, siamo anche ben consapevoli che non ci sarà mai un vero e proprio “punto definitivo” sulla questione: cambierà il mercato, cambieranno i candidati, cambieranno i lavori… Insomma, sarà una domanda in costante aggiornamento (ed è meglio così).

Quindi, se su questo argomento potremmo scrivere dei libri interi, altrettanto potremmo fare sugli errori da evitare in una selezione.

Ma visto che questo è un articolo di blog e non possiamo dilungarci più di tanto, se proprio dovessimo essere super sintetiche, ecco una lista dei punti chiave del “non fare assolutamente” in una selezione.

Selezione del personale: 5 errori da evitare

Va fatta una dovuta premessa: il candidato non è mai “giusto” o “sbagliato” in sé, può però essere più o meno adatto per qualsivoglia ragione alla tua organizzazione.

Essere consapevoli di questa cosa è un punto fondamentale per avviare l’intero processo di selezione perché aiuterà a valutare i candidati con una prospettiva già calata sull’effettivo contesto aziendale.

Detto questo, prepara carta e penna che adesso entriamo nel cuore della faccenda.

1. Non avere le idee chiare, ma intanto “iniziare”

Capita più spesso di quanto si pensi avviare una selezione senza:

🔹 le informazioni necessarie per avviare la ricerca

🔹 la certezza che ci sia l’effettiva necessità di una nuova risorsa

Il temibile “cominciamo la ricerca e poi vediamo cosa viene fuori ” è sempre presagio di perdita di tempo prezioso. Se non sai che cosa stai cercando, significa che ti affidi alla benevolenza della dea bendata, non proprio l’opzione su cui ti consigliamo di scommettere quando cerchi nuovo personale.

🎯 Il nostro consiglio:

Meglio investire del tempo in più per avere le idee chiare e definire bene il profilo da cercare, coinvolgendo tutte le persone con cui si troverebbe a stretto contatto una volta inserito.

Prima di iniziare la ricerca o affidarla a un fornitore, ti consigliamo di chiarire:

  • Attività principali del ruolo
  • Competenze tecniche necessarie per svolgere il lavoro
  • Soft skills preferenziali come leadership, gestione del tempo, problem solving, ecc.
  • Obiettivi attesi dal candidato nei primi 6-12 mesi
  • Profilo personale o il tipo di personalità che meglio si integra nel team e nei valori dell’azienda.

L’alternativa? potresti essere colpito dalla demoralizzazione da selezione sbagliata… Meglio evitarla, credici!

2. Cercare i candidati con lo stampino

Spesso succede che una ricerca si attivi dopo l’uscita di una determinata risorsa. Nella corsa alla ricerca del sostituto, si può cadere nell’errore di mettersi il paraocchi a forma dell’ex collaboratore… In pratica, o il candidato è perfettamente uguale al suo “predecessore” o niente!

Peccato che la clonazione umana non sia ancora a disposizione di noi selezionatori (ma un giorno chissà!), fino ad allora ti sconsigliamo questo approccio. Non solo perché è molto improbabile che otterrai grossi risultati, ma anche perché potresti perderti candidati altrettanto validi, se non di più.

🎯 Il nostro consiglio:

Chiarisci quali sono le competenze e caratteristiche davvero necessarie per svolgere al meglio il ruolo e cerca di mantenere un atteggiamento quanto più oggettivo possibile durante i colloqui.

Affidarsi a una società di selezione aiuterebbe non solo a garantire la massima imparzialità e la corretta definizione dei requisiti, ma anche a cogliere quegli aspetti più “invisibili” per i non addetti ai lavori che sanno fare la differenza in certe professioni.

3. Fare la lista della spesa

Un errore da evitare nella selezione è sicuramente quello di creare elenchi infiniti di requisiti assolutamente necessari per svolgere la mansione.

Sia chiaro: non vuol dire non stabilire dei criteri di selezione, ma attenzione a non esagerare! Davanti a tali liste della spesa, anche un candidato promettente si scoraggerebbe.

🎯 Il nostro consiglio:

Fai una selezione tra i requisiti veramente necessari e quelle che invece sono caratteristiche desiderate ma non strettamente fondamentali per svolgere il ruolo. Ricorda: le competenze non sono le capacità. Focalizzarsi solo su ciò che il candidato sa fare ora, rispetto alle sue potenzialità, è un grosso errore. Un ottimo candidato non è solo quello che soddisfa i requisiti di oggi, ma anche colui che ha la voglia e la capacità di svilupparsi insieme all’azienda.

4. Sottovalutare il tempo

Abbiamo già affrontato questo tema, ma vale la pena recuperarlo anche in quest’occasione: c’è un forte disallineamento tra le aspettative dei candidati sulle tempistiche della selezione e quelle delle aziende.

Numeri alla mano, un professionista su quattro (23%) si aspetta che l’azienda o la società di ricerca e selezione risponda entro due giorni dall’invio del proprio CV, mentre il 57% entro quattro giorni (Robert Walters, 2023).

Sappiamo bene che i tempi di selezione sono tanto più lunghi quanto maggiori sono le responsabilità del ruolo che si ricerca, ma anche che più la selezione si allunga, più il rischio di perdere i candidati si concretizza, specie per i professionisti consapevoli del loro valore di mercato.

🎯 Il nostro consiglio:

Per evitare la frustrante situazione di vederti sfuggire tra le dita la persona a cui stava puntando, ti consigliamo di strutturare il tuo processo di selezione stabilendo dei momenti di feedback costanti (e rapidi) con i candidati.

Non servono riscontri particolarmente complessi e approfonditi, ma in questo modo coinvolgerai maggiormente i candidati nel processo, il tutto anche a beneficio del tuo Employer Branding!

5. Onboarding, dove sei

Ultimo errore nella selezione che non possiamo non inserire in questo elenco riguarda la fase di primo inserimento. Se pensavi che chiusa la ricerca fosse tutto finito, preparati a una brutta notizia: i casi di candidati che “spariscono” anche dopo aver firmato la lettera d’impegno sono in aumento.

La causa? Il sottovalutare il percorso d’ambientamento del nuovo arrivato, dando per scontato che, una volta assunto, si inserisca “automaticamente” nel contesto. 

Sono purtroppo ancora troppo poche le aziende che curano questo periodo, compromettendo un processo che ha un valore strategico nel creare un legame positivo e duraturo tra la nuova risorsa e l’organizzazione.

🎯 Il nostro consiglio:

Struttura un processo di onboarding che non si limiti a formare la sola operatività, ma includa al suo interno elementi e attività che aiutino il dipendente a sentirsi parte del team aziendale. Puoi già trovare informazioni utili nel nostro articolo Onboarding efficace: come fare.

In conclusione, la selezione del personale è un processo che richiede tempo, attenzione e metodo.

Anche se non esiste una formula magica che assicuri di evitare al 100% gli errori, sicuramente in questo elenco trovi spunti utili su cui puoi attivamente intervenire per poter ridurre i rischi di fallimento.

Se dobbiamo dirla con una frase cliché ad effetto:

Fai le scelte giuste oggi per costruire le risorse di successo di domani!