5 HR trend per il 2025

È iniziato il nuovo anno, quali scenari si aprono per le Risorse Umane? In questo articolo andiamo ad esplorare 5 importanti trend che caratterizzeranno il 2025: professionisti che operano in ambito HR, prestate attenzione e preparatevi a prendere appunti!

5 HR trend per il 2025

Il mondo del lavoro, si sa, è in costante evoluzione. Adesso che il 2025 è ufficialmente iniziato, è giusto interrogarsi su quali sfide e opportunità ci aspettano nell’ambito delle Risorse Umane.

In questo articolo andiamo ad esplorare 5 trend che, secondo noi, caratterizzeranno maggiormente questi prossimi mesi.

1.    Il benessere del dipendente al centro

La consapevolezza sul benessere in azienda non è più limitata a poche realtà “illuminate”, bensì sta diventando una priorità strategica in tutto il mondo. Sono in aumento, infatti, le aziende che nel 2025 investiranno in programmi di supporto per la salute mentale, la flessibilità lavorativa e le politiche di work-life balance.

Il perché è presto detto: stress e burnout non sono solo tra le principali cause di riduzione della produttività e di malcontento, ma anche di alto turnover tra i dipendenti. In Italia, secondo un’analisi del 2024 di Reverse, il fenomeno del burnout colpisce circa il 16% dei lavoratori, con aumenti significativi tra Millennials e Gen Z.

Non si tratta solo di stress da carichi di lavoro eccessivi, ma di un ambiente lavorativo che spesso non considera il benessere mentale dei dipendenti come una priorità. Molti giovani ritengono che le aziende non facciano abbastanza per creare una cultura del lavoro in cui lo stress sia riconosciuto e affrontato apertamente.

Il discorso però non si limitasolo all’ambiente interno dell’azienda. Dal punto di vista della Talent Attraction, il benessere aziendale è diventato (e lo sarà sempre di più) un fattore determinante nel guidare la scelta dei candidati: oltre alla retribuzione, ad essere oggetto d’attenta valutazione sono proprio aspetti come la cultura e il clima aziendale, l’equilibrio tra vita lavorativa e tempo libero e i benefit offerti come welfare, buoni pasto e flessibilità oraria.

Le Risorse Umane sono e saranno sempre più chiamate a formulare attente valutazioni sul clima interno alle proprie aziende e a strutturare programmi di benessere efficaci e mirati dove le persone vengano messe al centro.

2.    AI e Big Data

A supporto della crescente complessità dei processi delle Risorse Umane, si rafforza nel 2025 il trend che vede l’aumento dell’offerta e dell’implementazione di tecnologie per la loro gestione e l’automatizzazione.

In particolare, la diffusione nell’utilizzo dell’IA segna notevoli traguardi: secondo uno studio di McKinsey & Company, le aziende che la utilizzano sono già raddoppiate negli ultimi due anni, passando dal 33% nel 2023 al 65% nel 2024. Una tendenza che continuerà a caratterizzare e influenzare sensibilmente anche quest’anno.

Ad essere automatizzati saranno soprattutto processi ripetitivi e amministrativi, come la rilevazione delle presenze e la gestione delle paghe, ma crescono anche gli ambiti d’applicazione per l’ottimizzazione dei processi di selezione, di onboarding e la gestione dei talenti.

Una delle nuove sfide degli HR Manager sarà quindi non solo legata all’implementazione di tali tecnologie, ma anche allo sviluppo delle competenze nell’analisi dei dati che queste ultime permettono di raccogliere. In futuro saranno sempre più gli HR Analytics a guidare gli interventi di ottimizzazione dei processi di recruiting, le aree di miglioramento organizzativo e il ROI delle attività di formazione e sviluppo del personale.

3.    Focus sulle competenze

Le aziende si stanno orientando sempre più verso un modello basato sulle competenze. Queste ultime, già centrali nel recruiting, saranno le vere protagoniste in tutti i futuri processi di gestione delle Risorse Umane. A cominciare dalla selezione del personale, le aziende adotteranno un approccio di skill-based che metterà l’accento sulle competenze dei candidati piuttosto che sui loro titoli di studio.

Questo cambiamento, facilitato dall’uso del Recruiting AI, permetterà di accedere a un bacino più ampio di candidati, valorizzando chi possiede capacità trasversali di rilievo. Ne sono la prova i recenti fenomeni di Re-Hiring e la profonda rivalutazione dei profili professionali over 50 nelle dinamiche di selezione.

Anche la formazione e lo sviluppo professionale seguiranno questa direzione, beneficiando sempre dell’utilizzo dell’AI che renderà possibile mappare le competenze future e identificare i gap prima che diventino critici.

Il risultato? La definizione di piani di reskilling personalizzati per i dipendenti basati sulle esigenze della persona, del ruolo, degli obiettivi aziendali.

4.    Employer Branding e Recruiting Marketing

Chi si occupa di selezione lo sa bene: l’Employer Branding si è profondamente trasformato negli anni. Per “esistere” agli occhi dei candidati è necessario per le aziende non solo raccontarsi online, ma anche investire nel Recruiting Marketing, coltivando la propria reputazione come datori di lavoro.

La sinergia tra HR e Marketing sarà sempre più strategica nella competizione per accaparrarsi i talenti migliori sul mercato. In quest’ottica, sarà necessario strutturare processi di recruiting trasparenti, personalizzati e che trasmettano una ottima impressione dell’azienda fin dal primo incontro. Una prerogativa che, per essere attuata, non si dovrà limitare al solo ufficio delle Risorse Umane, ma coinvolgerà nel processo l’intera organizzazione.  

Non solo: se prima i Millennials hanno fatto da apripista in questo senso, ora la Gen Z chiede alle aziende di dare voce ad aspetti più etici, come la diversità, l’equità salariale e l’impatto ambientale. Le organizzazioni che sapranno includere coerentemente tali elementi nei propri valori saranno in grado di distinguersi notevolmente e con successo sul mercato del lavoro.

5.    Smart working e nuovi spazi di lavoro

Nonostante alcune aziende abbiano richiesto il ritorno del lavoro in presenza, si prevede un incremento del 5% dello smart working entro il 2025, evidenziando la necessità di modelli di lavoro flessibili.

La possibilità di lavorare da casa e la flessibilità oraria continuano e continueranno a rappresentare degli elementi rilevanti nella scelta di un lavoro da parte dei candidati. Anzi, i candidati sono disposti a rifiutare offerte economiche più vantaggiose se viene chiesto loro di rinunciare allo smart working. Nei più giovani questa tendenza è ancora più forte: Millennials e Gen Z considerano la flessibilità oraria e lo smart working come elementi necessari per una vita lavorativa efficace e appagante.

Offrire uno smart working flessibile, che permetta quindi di scegliere liberamente le giornate in cui lavorare da remoto, continuerà ad essere l’opzione più attrattiva agli occhi dei candidati.

Questi sono i nuovi trend HR per il 2025 che, secondo noi, caratterizzeranno maggiormente quest’anno. Si tratta di cambiamenti visibili e percepiti: adattarsi significa non solo restare competitivi sul mercato, ma anche creare un ambiente di lavoro innovativo e orientato al futuro. Ai responsabili Risorse Umane spetterà il complesso compito di guidare queste trasformazioni, assicurandosi che le loro organizzazioni siano pronte a cogliere le nuove opportunità che si stanno delineando.